Kanaṃ

Kanaṃ uno dei nomi di Kṛshna e significa “cessazione delle vṛtti” (vṛtti = vortice, modificazioni della mente). Deriva da kana (dal verbo kan, kanati = gioire) che ha come significati gioia, che dà gioia, giovane.

Scomposizione di kanaṃ (kan + a + m)

La radice KAN ha il significato di respirare [an] seguendo la vibrazione creativa [k], da cui suonare, risuonare, cantare, gioire.
KAN è legato alla radice KĀ che indica il movimento che circonda [k] completamente [ā], da cui il significato di amare, splendere, desiderare. Da questa radice deriva infatti kam (amare): l’unione tra la luce divina [ka] e la realtà finita [m] dell’uomo, l’incontro tra ciò che è eterno e ciò che è infinitesimale [m] (creatura, misura o limite delle cose).

La vocale A ha come significati il dare l’avvio, inizio di ogni cosa. Rappresenta il principio maschile, Shiva, Liṅga, Consapevolezza Cosmica.

La lettera M indica la manifestazione, la misura delle cose e il dare un limite, da cui le radici ma e mā (misurare, delimitare)(1).
Nelle lingue di origine indoeuropea, la m è la radice-madre dei termini che indicano la manifestazione (materia, materno, matrice, mano, ecc).

La lettera Ṃ, detta anusvāra (dopo il suono), è rappresentata in Devanagari con un punto “•” e indica il movimento verso la dissoluzione, il riassorbimento.

Scomposizione dei SUONI KA, NA, M e Ṃ

La scomposizione a livello sillabico del termine kanaṃ è ka – na – ṃ. Questi suoni corrispondono alle radici sanscrite da cui derivano i termini caos, uno e nulla.

Emissione e ostruzione dell’aria nei suoni di ka na m/ṃ

KA – la consonante k è sorda; punto di articolazione: velare (gutturale)(2); modalità articolatoria: occlusiva. Il flusso d’aria è interrotto alla base della testa con un accenno di inspirazione. La fuoriuscita dell’aria è bloccata dal contatto degli organi fonatori che, poi, separandosi provocano l’esplosione dell’aria.
NA – la consonante n è sonora; punto di articolazione: alveolare(3); modalità articolatoria: nasale. Il flusso d’aria è interrotto alla fine della bocca prima dei denti. La vibrazione coinvolge il cranio, i seni nasali e il viso e viene poi emesso con modulazioni di frequenza minime.
M – la consonante è sonora; punto di articolazione: bilabiale; modalità articolatoria: nasale. Il flusso d’aria è arrestato dalle labbra, che a loro volta vibrano. La facilità di articolazione rende frequentemente questa lettera il primo suono pronunciato dai bambini.
Ṃ – il flusso d’aria è arrestato dalle labbra, la conseguente vibrazione è indirizzata verso la sommità posteriore della testa.

Approfondimento lettera M

La lettera M per i latini, i greci e i fenici per la sua rappresentazione grafica, indica le acqua e le onde.
Anche in ebraico la lettera מ (mem) significa acqua. La sua forma nella scrittura protosinaitica è quella di un “rivolo d’acqua” o delle “onde del mare”. Questo segno, che si pronuncia “m”, significa in ebraico “acque” (mayim). La tradizione giudeo-cristiana distingue le “acque sopra il firmamento” (mi) e la “acque sotto il firmamento” (ma). Mi e ma sono legate dal termine“firmamento” (שמים, [shamaim], tradotto “i cieli, firmamento”), che li riunisce nel suo nome tramite la lettera ש [shin], la 21ª dell’alfabeto ebraico(4).
La lettera Mem (מ) indica anche i concetti di: movimento, dinamismo, corrente, domande sull’identità, identità in movimento, domanda senza risposta.
Mem (מ) si compone di due mi, uno che si scrive da destra verso sinistra e l’altra da sinistra verso destra). Il segno deriva dall’egizio, dove si pronunciava “n” e rappresentava “l’acqua”, “le acque”. A volte il geroglifico “n” appariva doppio (pronuncia “nn”) e altre volte triplo (pronuncia “mw”). In quest’ultimo caso era un determinativo per designare l’acqua, i liquidi e azioni in rapporto con i liquidi. Da notare che in sumerico il simbolo dell’acqua si pronuncia mû.

In ebraico, inoltre, la radice mi esprime la vibrazione dell’unità archetipale non manifesta, il principio, la fase iniziale di un pensiero che quando si manifesta assume un nome, una forma. In questo caso si trasforma in una ma che è al contempo rivelazione e nascondimento, molteplicità manifesta ai differenti livelli di realtà. Pertanto si può dire che ogni elemento del ma è l’espressione fenomenica del mi(5).

NOTE:

(1) ^ Cfr. i termini mātṛ (madre), Mātṛka (Madre divina, piccole madri) e mātrā (misura, quantità, durata, numero, grado, unità di misura, piede, unità del tempo, momento, la durata del tempo richiesto per pronunciare una vocale corta, atomo).

(2) ^ La consonante si dice velare quando viene articolata ritirando la lingua verso il velo pendulo (è detta anche gutturale perché l’impressione è che venga pronunciata con la gola).

(3) ^ La consonante si dice alveolare quando viene articolata con la punta della lingua che si appoggia agli alveoli dei denti.

(4) ^ Nella sua forma, Shin è simbolo di equilibrio e di grazia. È la grazia che l’anima suscita in Dio tramite il suo divenire armoniosa ed equilibrata. Simboleggia l’unità dei Tre nell’Uno. Nel futuro alla Shin verrà aggiunta una quarta testa, a rappresentare il segreto della femminilità redenta. Significati di Shin: Dente (sapienza), anno, cambiamento. Il cambiamento è l’essenza della realtà, insegnare. Shin rappresenta il numero 300, simbolo della sapienza: Ruach Elohim (lo spirito di Dio). Cfr. Il Settimo Saggio, Sutra 300“Ogni passaggio è nascosto, comunica tutto dal Nulla, ma è l’Assente Presenza che può ascoltare”.

(5) ^ La radice ebraica “mi” corrisponde al greco “mu” (prefisso utilizzato per i termini che descrivono gli archetipi, l’inizio del cammino spirituale e il silenzio).