Frugivoro

Frugìvoro (agg.) essere che si ciba di frutti, di prodotti della terra(1).
Derivato dal latino frux, frugis(2) = frutto, raccolto, produzione, messe; (in senso figurato) risultato, effetto; (in senso figurato) onestà, rettitudine, virtù e –voro = divorare, mangiare avidamente.

Il latino frux, frugis deriva dalla radice indoeuropea PHṚ, PHAR “prendere [hṛ/har] ciò che è puro [p]”, “far maturare”, “cogliere ciò che è maturo”. Nel periodo della raccolta i frutti andavano presi dalla pianta o dalla terra e “raccolti” “puri” [p], maturi come indicato dal loro colore. Dalla radice HṚ derivano infatti i termini sanscriti hari e harit che indicano il giallo, il verde, il rosso bruno e il dorato, proprio i colori dei frutti che andavano raccolti. Da queste radici derivano anche i termini sanscriti phala (frutto guadagno) e phalin (produttivo, albero da frutta).
In latino la radice PH si trasforma in F e Ṛ diventa R. Da questa trasformazione si hanno i termini fructus (frutto, godimento) e frugifer (frugifero(3), fertile, fruttifero(4)).
In greco la radice PHṚ si trasforma in PHER, da cui φέρμα [ferma] (frutto della terra); HṚ(AR)P diviene KARP da cui καρπόω [karpoo] (portare frutto, fruttare; farsi rendere frutto, ricavare frutto, trarre vantaggio o profitto da, godere, approfittare di; acquistarsi, possedere) e καρπός [karpos] (produzione, prodotto; utile, profitto, vantaggio; [in botanica] frutto, seme).

Il latino vŏro deriva dalle radici indoeuropee:

  1. V e VAR – ottenere (Ṛ) una separazione (V) – separare, circondare, chiudere, ostruire, coprire, nascondere, proteggere, custodire, scoprire.
  2. VṚ e VAR – arrivare (Ṛ/AR) a una distinzione (V) – scegliere, distinguere, preferire, desiderare, sperare, chiedere, dichiarare. Da questa radice derivano, in sanscrito, vara (colui che sceglie) e vrata (volontà, comando, legge, voto), in latino vŏluntās (volontà, intenzione, desiderio), verbum (parola, verbo) e vērĭtās (verità)
  3. VṚT – giungere (Ṛ) separando (V) due punti (T) – voltare, arrotolare. Da questa radice derivano, in sanscrito, vartani (circonferenza della ruota), in latino vertex/vortex (acqua contorta, vortice).
  4. GṜ – muovere (Ṝ) con moto tortuoso (G) – inghiottire, mangiare, chiamare, ridere. Questa radice esprime tutte le azioni che implicano l’uso della gola. In sanscrito la radice si sviluppa in GAR e GRA. Da GAR derivano i termini sanscriti garuḍa (divoratore) e gargara (mulinello, gorgo, vortice di acque). In greco da questa radice deriva βρῶμα [broma] (nutrimento, cibo). In latino si trova anche il termine gŭla (anat. gola, golosità).


HYST e il nutrimento

Dallo studio delle radici protoindoeuropee che hanno originato il termine frugivoro è implicito il concetto di “prendere ciò che è puro”, “raccogliere ciò che è maturo”. Partendo da quanto detto si può notare un collegamento con la funzionalità della tecnologia HYST (HYpercritical Separation Technology): “separare attraverso lo scontro di particelle che si muovono in vortici d’aria”. Si veda, ad esempio, le radici VṚT e GṜ che rimandano al concetto di movimento, vortice e separazione.
Ulteriori connessioni si ritrovano studiando i suoni delle lettere che compongono l’acronimo HYST:

H – avvio di un movimento, spostamento continuo di posizione, fare pressione, spingere. Avvio di uno spostamento con pressione verso l’interno/l’interno. Emissione “silenziosa” del respiro.
H è il “movimento potenziale, coesistenza creato/non creato” e “espressione dell’equilibrio della energia/materia oscura”.

La materia e l’energia oscura agiscono come una sorta di carica magnetica dello stesso segno, quindi si respingono, o sono in interazione diversa con il Bordo Nulla?
EO – energia oscura
MO – materia oscura
EO = MO ± energia in interazione con il Bordo Nulla senza tempo (t
0). […] Il “livello terreno” dello scantinato è il confine tra energia e materia, da noi detto anche Bordo Nulla: dualità di un campo di equilibrio tra Vuoto e Pieno (doppia proprietà corpuscolare-vuota, “vuota” e non solo ondulatoria). Nel vuoto non v’è onda, ancora in attesa di apparire come corpuscolo, poi elemento, poi molecola… nel “solito” perfetto equilibrio energetico per giungere alla coscienza; cioè quanto basta in una Creazione Perfetta.(5)

Y – l’andare, il muovere, l’avanzare; il procedere tenendo insieme, unire. Da Y (dallo stesso valore semantico della I) derivano le radici indoeuropee YᾹ (effetto dell’azione [Ᾱ] di muoversi [I], andare) e YU (trattenuto [U] nell’avanzare [Y], unire). Da YU deriva il sanscrito yoni (destinata a unirsi, matrice, organo sessuale femminile) e il latino iūs (unione con la legge divina, diritto, legge).
Y indica “l’apertura, il varco attraverso il quale si esprimono le infinite potenzialità di movimento”.

S – legame, unione, relazione, contatto, somiglianza. Dalla S derivano le radici indoeuropee:

  1. SA, SAM, SAMA e SAHA che hanno il valore semantico di: con, insieme con, congiunzione, uguaglianza e similitudine.
  2. SRU che ha il valore semantico di scorrere, fluire.

S è “l’onda, la vibrazione creatrice”.

T – moto tra due punti, moto che passa oltre, va al di là, attraversa, la luce. Dalla T derivano varie radici tra cui TṚ (luce [T] che attraversa [Ṛ]) che indica un astro, sia il moto dei corpi celesti.
T è “manifestazione della vibrazione creatrice nel tempo”.

Il frugivoro, quindi, raccoglie il frutto senza danneggiare la pianta e se ne nutre. Il frutto, in cui è presente in embrione tutta la pianta, offre una sinergia di nutrienti organizzati dalla pianta stessa. Questo ottimizza la bio-disponibilità che non può essere replicato miscelando artificialmente i prodotti di sintesi.

I principi alla base della HYST esprimono totalmente i concetti di purezza, fertilità, onestà, rettitudine e virtù impliciti nel termine frugivoro. Infatti la HYST:

  • estrae nutrienti e prodotti da tutte le componenti delle piante, trasformando gli scarti agricoli e agroindustriali in preziosi prodotti per altri settori. Crea nuovi settori merceologici e produttivi e ottimizza le sinergie con quelli già esistenti (es. bioraffineria di terza generazione);
  • purifica le materie prime separandole dalle componenti indesiderate, antinutritive, tossiche;
  • aumenta notevolmente la percentuale di prodotto ottenibile dalle biomasse, riducendo così la necessità di nuovi terreni agricoli o delle pratiche di coltivazione intensiva;
  • lavorando i prodotti HYST (ad esempio nella produzione di biogas) si ottengono residui che costituiscono degli ottimi fertilizzanti biologici con prestazioni superiori ai fertilizzanti chimici (vedi chimica verde).
NOTE:

(1) ^ Data la lunghezza dell’intestino dell’essere umano, la carne è tossica – oltre per le sostanze generate dalle sofferenze dell’animale durante l’allevamento e la macellazione – a causa della putrefazione che si genera durante il processo di digestione. L’intestino dell’uomo è, infatti, 9-10 volte la lunghezza del tronco (come negli altri frugivori), mentre nei carnivori è 4/5 quella del tronco.

(2) ^ Cfr. frūgī: (riferito a persone) saggio, sobrio, onesto, moderato; (riferito a cose) semplice, frugale, modesto.

(3) ^ Frugìfero (agg.) dal lat. frugĭfer; da frux, frugis (frutto) e fĕro (che produce frutto, fruttifero).

(4) ^ Un altro termine latino con la stessa origine è frŭor (fruire, godere; dilettarsi, compiacersi, rallegrarsi, trovare soddisfazione).

(5) ^ Dal testo Ipotesi del Bordo Nulla di Danilo Speranza.

FONTI:

www.treccani.it/

www.etimo.it

www.grecoantico.com

www.dizionario-latino.com

Monier Monier-Williams M.A. Sanskrit-English Dictionary. Munshiram Manohalal. New Delhi, 1994.

Rendich Franco. Dizionario etimologico delle lingue classiche indoeuropee. Palombi Editore. Roma, 2010.